In Flames – Foregone

L’anno prossimo festeggeranno i 30 anni di carriera (dal 1994) e quest’anno si apre con il loro quattordicesimo album in studio. Della formazione del 1994 non c’è più nessuno mentre dal 1995 resistono Björn Gelotte (chitarra solista) e Anders Fridén (voce). Gli altri tre membri si sono uniti tra il 2017 (Bryce Paul), il 2018 (Tanner Wayne) e nel 2022 (Chris Broderick).

Questi non sono dettagli da poco perchè ci aiutano a capire meglio questo ultimo lavoro. Gli In Flames sono tra le band che più hanno sofferto la pandemia. Quando tutto ebbe inizio loro si trovavano nel bel mezzo del tour promozionale dell’album precedente, I, the Mask. Tornati a casa, per stessa ammissione del leader Anders Fridén si sono sentiti persi e senza una chiara direzione.

Il nuovo lavoro è la sintesi delle difficoltà vissute in quel periodo che subisce le influenze dei nuovi membri ma, se da un lato continua lo stile imposto dagli ultimi lavori dall’altro ripesca dalle origini. Rimane forte l’impronta melodic death metal di cui la band è stata pioniere negli anni ’90 ma sono lontanissimi i tempi di Clayman e sono sempre più presenti elementi che richiamano più l’alternative metal. Tuttavia, questo lavoro è decisamente più pesante del precedente. Appare la perfetta fusione dello stile originario della band con gli ultimi suoni a cui ci hanno abituato. Il risultato è esplosivo.

Come da tradizione apre le danze una traccia lenta e acustica The Beginning of All Things That Will End. Quella traccia che inganna tutti che pensano “finalmente un lavoro leggero e accessibile”. È davvero questo che ti aspetti dagli In Flames? No. E infatti dura poco, pochissimo, lasciando spazio a una velocissima, urlata e leggermente melodica State of Slow Decay, primo singolo estratto. Traccia che anticipa il quinto singolo estratto, Meet Your Maker, altra traccia dal sapore dei tempi che furono.

Da qui inizia l’alternanza tra tracce più alternative Bleeding Out a tracce più dure (Foregone, Pt. 1). A metà arrivano Foregone, Pt. 1 e Foregone, Pt. 2, rispettivamente terzo e quarto singolo estratto. Entrambe raccontano una storia e parlano di speranza, rivincita, coraggio. Ci sono poi alcune perle nascoste come In The Dark con il suo bellissimo assolo finale, End of Transmission che chiude l’album e soprattutto Cynosure, piccolo capolavoro.

Quasi trent’anni di carriera e ancora qui a spaccare davanti al microfono. Un lavoro che merita l’ascolto ma non avvicinatevi se state cercando un po’ di metal alternativo con cui fare colazione. Qui si fa headbanging.

Tracklist:
1. The Beginning of All Things That Will End
2. State of Slow Decay
3. Meet Your Maker
4. Bleeding Out
5. Foregone, Pt. 1
6. Foregone, Pt. 2
7. Pure Light of Mind
8. The Great Deceiver
9. In the Dark
10. A Dialogue in B Flat Minor
11. Cynosure
12. End the Transmission

Bonus track:
13. Become One

Line-up:
Anders Fridén – voce
Björn Gelotte – chitarrea
Chris Broderick – chitarra
Bryce Paul – basso, cori
Tanner Wayne – percussioni

Anno: 2023
Etichetta: 
Nuclear Blast
Voto:
 8.5/10

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