Scrivere questa recensione non è stato per niente facile, soprattutto perché tratta di temi che ad oggi appaiano ancora così vividi, nonostante siano passati molti decenni di distanza. Naturalmente l’arte della musica non si fermò allora e così nemmeno oggi, ne di fronte a conflitti bellici, ne a tortuose pandemie. Questo nuovo concept album degli svedesi Sabaton, come il precedente The Great War del 2019, tratta le vicende del primo conflitto mondiale e di come tutto iniziò fino alla sua conclusione, 11 brani dove si narrano diverse storie e conflitti nella loro drammatica epicità; questo nuovo album in studio è stato registrato durante il periodo Covid-19 a cavallo tra l’anno 2020 e 2021 e distribuito da Nuclear Blast.
Sarajevo apre l’album dove si narra l’assassinio di Francesco Ferdinando d’Austria, arciduca dell’impero austro-ungarico, evento che innescò la grande guerra; il brano ha tonalità oscure e cadenzate, la voce narrante racconta le vicende dando ancora più drammaticità e pathos all’evento, fino ad arrivare alla seconda traccia. Arriva la fanteria d’assalto, Stormtroppers, brano più veloce del platter, adrenalinico, buona power song con un ottimo guitar working per un brano che infuoca con le sue note l’atmosfera, facendo denotare l’esplosione degli eventi conseguenti ai fatti poc’anzi citati. Segue Dreadnought (Paura di niente), brano scuro e marziale, cori magniloquenti per un brano che narra di un nuovo tipo di fanteria di navi corazzate britanniche che fece evolvere la tecnologia delle marine in tutto il mondo.
Con The Unkillable Soldier si arriva alla prima vera vicenda di questo nuovo concept sulla grande guerra, narrando la storia di Adrian Carton De Wiert, un vero e leggendario eroe di guerra belga per l’esercito britannico, resistendo a scontri bellici, incidenti aerei e importanti menomazioni fisiche dovute alle conseguenze di questi scontri. Brano celebrativo di questo “soldato invincibile”; diversi cambi ritmici nella melodia; bella cavalcata con un buon ritornello. Non soffermandoci su ogni brano proposto, l’album nella sua interezza cammina su livelli medio-alti durante la tracklist; si susseguono diversi eventi, storie di singole persone che fecero la storia, passando dalla narrazione di fatti drammatici come la “guerra bianca” sulle alpi con Soldier of heaven, fino a raccontare le gesta di personaggi influenti che durante la prima guerra mondiale si resero protagonisti con le loro gesta: parliamo di Miluka Savic in The Lady Of The Dark, soldatessa serba pluripremiata, oppure storie di altri scontri bellici, come la battaglia di Doiran nel 1917, con The Valley of Death, ambientata nel lago Doiran nella Repubblica di Macedonia, un brano con un bel chorus e ritornello molto catchy, solo di chitarra molto evocativo per un brano tra i migliori del platter. Segue la semi-ballad tra le migliori riuscite dalla band svedese, The Christmas Truce, ovvero la tregua natalizia, dove lo schieramento tedesco e quello britannico lasciarono le proprie trincee per scambiarsi doni, giocare a pallone, ballare durante il giorno di Natale; un brano che inizia cadenzato dall’intenso suono del pianoforte, suonato per l’occasione dal frontman Joakim Bordèn, per poi sfociare in tutta la sua intensa e non banale melmosità. Brano positivo dove si parla di fratellanza, un vero messaggio di pace, dove la band tira fuori dal cilindro forse il brano più atipico dell’album discostandosi dal loro caratteristico sound, rendendolo tra i più riusciti della tracklist. La seguente e conclusiva Versailles, invece, riprende le melodie del brano d’apertura, ma con un andamento speranzoso e trionfale, così come la voce narrante che ritorna raccontando la fine della guerra, la fine di tutti i conflitti di una grande guerra iniziata a Sarajevo e finita nel 1919 con il trattato di Versailles, una firma che cambiò la storia del mondo, per sempre!
“From a shot that would change the world
Tensions rise and a war is unfurled
Nothing like what had come before
It’s the war that will end all war!“

In conclusione The War To End of All Wars conclude il concept iniziato dall’album precedente The Great War sulla prima guerra mondiale. Un buon platter con pochi momenti tediosi, un lavoro che in questo periodo molto delicato, aiuta a far riflettere l’ascoltatore e grazie all’arte della musica ad infondere un barlume di speranza per il futuro.
Tracklist:
1. Sarajevo
2. Stormtroppers
3. Dreadnought
4. The Unkillable Soldier
5. Soldier Of Heaven
6. Hellfighters
7. Race To The Sea
8. Lady Of The Dark
9. Christmas Truce
10. Versailles
Line-Up:
Joakim Bordèn – Voce, Tastiera
Pär Sundström – Basso, Coro
Chris Rörland – Chitarra, Coro
Tommy Johannson – Chitarra, Coro
Hannes Van Dahl – Batteria, Coro
Anno: 2022
Etichetta: Nuclear Blast
Voto: 8/10