Intervista a Stefania “Alteria” Bianchi

Abbiamo il piacere di sottoporre a una manciata di domande: Alteria, nome d’arte di Stefania Bianchi, rocker milanese, cantante, storico volto di Rock TV e tra le altre cose speaker di Radiofreccia, che ha lasciato da poco. Ex leader dei NoMoreSpeech con cui nel 2012 pubblica l’omonimo album e con cui parte per il tour italiano, aprendo durante l’Heineken Jammin’ Festival gli Aerosmith nel 2010 e i Red Hot Chili Peppers nel 2012.

Sei stata per anni volto di Rock TV, cosa hai provato quando il canale è stato chiuso. E cosa ne pensi del nuovo progetto streaming per cercare di tenerlo vivo?
Rock Tv per me è stata una seconda casa, ho iniziato a lavorare li circa a 19 anni e ci sono rimasta fino ad un anno prima della chiusura ufficiale. Ovviamente mi è spiaciuto molto sapere della sua chiusura, nei primi anni di vita ha saputo offrire un’importante spazio alla musica rock emergente, italiana e non, oltre che un’ottima rotazione anche per tutte le più importanti realtà rock, con tutti i suoi sottogeneri. Ricordo con affetto il programma Sala Prove, dove ho suonato con la mia band e dove sono passate delle giovani band che da li a poco sarebbero decollate nella scena rock italiana. Da conduttrice ho avuto occasione di intervistare grandi artisti, dagli Afterhours ai Verdena, Pierpaolo Capovilla, Negrita, Marlene, Ministri.. credo davvero tutti i rappresentati del rock italiano. Una grandiosa esperienza che mi ha insegnato moltissimo.

Rimanendo in ambito radiotelevisivo sappiamo che di recente hai lasciato Radiofreccia, quali motivi in particolare ti hanno portato a lasciare?
Ho lavorato a Radio Freccia 2 anni e mezzo, una realtà radiofonica ricca di entusiasmo e passione. Sono una persona tarantolata, chi mi segue da tempo sa che mi muovo nel mondo della musica e a Gennaio 2019 mi sono data la possibilità di dedicarmi ad altro: in primis la scrittura del mio nuovo disco che è quasi giunta a termine, un’esperienza all’estero di un mese e la scelta di accettare la proposta di iniziare una nuova collaborazione con una nuova realtà radiofonica.

Cosa ne pensi dell’avvento delle web-radio e come vedi il futuro delle radio?
Ho lavorato in una web radio per 5 anni o poco meno, RocknRoll Radio, conducendo un programma ogni giorno, un contenitore di 2 ore dedicato alla musica e alla condivisione di una passione grande, la musica, con chi ancora ha voglia di viverla appieno e non in maniera marginale. Le web radio sono un’ottima scuola, una palestra per chi ha voglia di imparare il mestiere della radio. Ti da la possibilità di imparare non solo come andare in onda ma anche come gestire aspetti tecnici. Nella diffcioltà di gestione si impara molto, ci si mette in gioco, ci si inventa e reinventa. Questa per me è stata la mia esperienza in una web radio: prendere confidenza con mixer, programmi e software di programmazione musicale, scalette e parlato, alla ricerca di contenuti interessanti. In questa logica le web radio possono offrire soluzioni fresche ed originali, anche se ancora non è cosi diffusa l’abitudine di ascolare la radio via web.

Tornando a te, come nasce il nome Alteria?
Molto banalmente da ragazzina mi presi una cotta non ricambiata per un cantante della valle d’Aosta. Un giorno, non ricordo neanche bene più il motivo, lui mi disse una frase ad effetto tipo “Sei il mio alter-ego” . Questa parola mi rimase impressa e quando iniziai a cantare, a 17 anni, con la mia prima band, decisi di darmi un nome d’arte (che tenerezza ahahha) …e scelsi Alteria, una libera trasformazione di Alter Ego.

Quali artisti ti hanno maggiorante ispirato nel voler fare la cantante?
Amo molte voci ma se dovessi scegliere un uomo e una donna, di getto ti rispondo: Robert Plant e Mina.

Sei entrata alla ribalta con i NoMoreSpeech per poi proseguire come solista, quali sono gli aspetti migliori di lavorare in singolo e cosa ti manca del far parte di una band?
Non mi manca fare parte di una band perchè pur lavorando al mio progetto come solista, vivo la band durante i tour e durante la preparazione del repertorio. Siamo in 5 musicisti e ti assicuro che condividiamo molto tempo e lavoro insieme. La differenza esiste nella fase di scrittura e in tutta quella fase decisionale che precede l’uscita di un disco, banalmente la scelta della copertina, il logo, menate burocratiche… Tutte cose che si snelliscono nel momento in qui si è gli unici responsabili. La scrittura senza band ha ovviamente uno sviluppo molto diverso, ma lavoro con il mio bassista Nando de Luca e con Max Zanotti (ex voce dei Deasonica, attualmente nei Casablanca) ed unendo le forze abbiamo prodotto La Vertigine prima di Saltare e siamo in fase finale della produzione del nuovo album che uscirà nell’autunno 2019.

Dal momento che il tuo sound è ricco di sfumature, che vanno dal rock all’elettronica, quale genere pensi ti rappresenti di più come persona?
Di sicuro ho sposato il rock come macrogenere, ma non mi piace restare incastrata in un clichè ecco perchè lungo il mio percorso ho incontrato sfumature diverse. La definizione che più mi piace dare al mio mondo musicale è “matrimonio tra cantautorato e rock”

Che sensazioni hai provato nell’esibirti prima degli Aerosmith nel 2010 in occasione dell’Heineken Jammin’ Festival?
Che vuoi che ti dica… una gran figata !

Cosa ne pensi della scena rock italiana?
Ci sono diverse realtà rock che seguo e che mi piacciono: dai FASK, ai Ministri, gli intramontabili Afterhours, il nuovo progetto I Hate my Village (con Alberto dei Verdena, Adriano dei Bud Spencer). La scena c’è, esiste ma di certo non siamo in una fase in cui il rock ha largo consumo ed ascolto, ma sono sempre ottimista nel pensare che vivrà presto un momento di riossigenazione e fermento.

Se ti chiamassero per la giuria di qualche talent televisivo, accetteresti?
Onestamente, non è la mia ambizione, non amo la realtà dei talent ma allo stesso tempo sarei ipocrita a dirti che non valuterei pro e contro di una scelta lavorativa del genere. Ho sempre rifiutato la possibilità di entrarci come concorrente, questo è una posizione che non cambierei mai.

Qualche consiglio per chi si vuole lanciare nel mondo della musica sia come musicista che come dj radiofonico?
Non ho consigli magici. Io credo che sia importante scegliere questa strada lavorativa quando la si percepisce come un’urgenza. Per me la musica è sempre stata una necessita e l’ho seguita con determinazione e continuo a farlo, anche perché mai potrei metterla da parte.
Quindi il mio consiglio è banale ma sincero: passione, curiosità. Non sentirsi mai arrivati , mai “imparati”, studiare, ascoltare, scoprire sempre.

Progetti per il futuro?
Futuro prossimo: il nuovo album, il nuovo tour e di certo il mio nuovo programma radiofonico. Un sacco di cose nuove !

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