Chi pensa che la musica elettronica non abbia nulla a che fare con il metal più estremo non conosce i The Browning, la band statunitense che unisce atmosfere Trance e Dubstep ad altri elementi Deathcore e Melodic Death Metal. Ormai sulla scena da più di 10 anni, il combo americano ha recentemente prodotto un nuovo album, End Of Existence, a tre anni di distanza dal precendente, che porta avanti il percorso musicale della band, senza discostarsi minimamente dal percorso tracciato in passato.
End Of Existence è anche il brano di apertura del disco, canzone potente, ricca di groove e di melodia. Non mancano i break-down violenti tipici del Deathcore che uniti all’elettronica creano una mistura eccellente. Destroyer è un pezzo aggressivo e martellante nel quale la batteria sembra fare da padrona assoluta ed il growl del cantante è incisivo e violento il giusto. Un po’ di calma apparente ci accompagna in Anticendency, canzone variegata che alterna momenti più leggeri e quasi onirici ad altri decisamente più pesanti. Un riff da headbanging apre Gott Ist Tot, pezzo dalle atmosfere epiche, più influenzato dal Metalcore che non dal Death Metal. Torment è la canzone con maggiori derive elettroniche, che strizza l’occhio alle produzioni più recenti di band quali Emmure o Bring Me The Horizon. Per dare respiro all’ascoltatore Cataclysm si inserisce alla perfezione in mezzo all’album; brano strumentale variegatissimo ed epico che incarna ottimamente lo spirito della band e che genera la giusta aspettativa per i successivi brani. Rage e Chaos Reign sono infatti due canzoni molto simili, potenti e cattive ma con la giusta dose di epicità.

I The Browning sono sicuramente una band che non si prende troppo sul serio e che non ha pretese di cambiare il mondo della musica, nonostante la loro commistione stilistica abbia creato qualcosa di particolare; tuttavia il proporre sempre la stessa cosa, sebbene con qualche differenza neanche troppo marcata, se da un lato può dare una certa sicurezza, soprattutto per i fan di vecchia data, dall’altro può risultare un po’ ridondante. Nello specifico End Of Existence è un buon album, piacevole e divertente, che sicuramente intrattiene senza lasciare molto all’ascoltatore, ma se lo si prende con il dovuto spirito, senza il desiderio di voler per forza ascoltare un capolavoro, allora ne sarete sicuramente soddisfatti.
Tracklist:
01. End of Existence
02. Destroyer
03. Anticendency
04. Gott Ist Tot
05. Torment
06. Cataclysm
07. Rage
08. Chaos Reigns
09. No Man Can Become A God
10. Death Warp
11. Prophecy
12. Fearless
Line-Up:
Jonny McBee – Voce, Elettronica
Brian Moore – Chitarra, Basso
Collin Woroniak – Basso, Chitarra, Voci
Cody Stewart – Batteria
Anno: 2021
Etichetta: Spinefarm
Voto: 7/10