
Tra cambiamenti di venue e spostamenti vari dovuti alla pandemia, questo concerto di Avril Lavigne (oltre che l’altra data italiana che si è svolta il giorno precedente a Padova) è stato davvero un evento a lungo atteso per i numerosi fan accorsi, oltretutto perché la cantante canadese mancava dal nostro paese ormai da diversi anni vista la brutta battaglia contro la malattia di Lyme che la stessa Avril ha dovuto affrontare tra il 2015 e il 2017 che l’ha naturalmente costretta lontano dai palchi per molto tempo. Avril Lavigne oggi come oggi a quasi trentanove anni rimane un’icona della della musica degli anni duemila che a quanto pare ha fatto breccia non solo nei cuori dei millennials che la seguono sin dagli esordi come il sottoscritto, ma anche tra la generazione Z, vista la massiccia presenza di un pubblico molto giovane tra i diciotto e i venticinque anni.
Il concerto completamente sold out da diverso tempo è iniziato puntualmente alle 19:30 quando la prima artista di supporto dal nome d’arte di Phem, ha calcato il palco del Mediolanum Forum – La ragazza di Los Angeles con il suo Alternative Pop che in realtà mischia indie, elettronica, rock ed elementi hip-hop e pop, porta una grande grinta ed entusiasmo ai presenti, facendo notare al pubblico che Avril Lavigne ha sempre rappresentato un suo personale idolo e che l’idea di andare in tour con l’artista canadese è sempre stato un suo sogno nel cassetto che è diventato finalmente realtà. Nella mezz’ora a sua disposizione Phem snocciola uno dopo l’altro i suoi singoli più di successo con un’ attitudine e grinta che ricorda un pochino quella di Avril Lavigne ai tempi degli esordi. A seguire con un minutaggio un pochino più elevato ecco che arriva il gruppo emo/pop-punk Girlfriends che ci portano un’altra bella dose di energia proponendo una setlist che include il famosissimo singolo dei No Doubt Just A Girl che manda in visibilio il pubblico.
Il piatto forte inizia puntuale alle 21.15 con una Avril Lavigne accompagnata dai suoi musicisti che in un ora e mezzo di concerto tra palloncini colorati, coriandoli e molto altro ancora ci fa tornare indietro nel tempo in una magnifica serata che sa tanto di pop-punk e di anni 2000. Avril naturalmente è qui per supportare il suo nuovo e irriverente lavoro Love Sux, per la prima volta nella sua carriera un disco pop-punk a tutti gli effetti e nella sua totalità, ed è proprio il primo singolo estratto Bite Me che apre la serata tra il boato del pubblico. Seguono tanti dei suoi successi imperdibili, da quelli più recenti, come Here’s To Never Growing Up e What The Hell, agli intramontabili inni di una intera generazione, pescati ovviamente dai primi tre dischi di enorme successo commerciale della singer/songwriter canadese – My Happy Ending e Nobody’s Home con tanto di Avril che abbraccia una chitarra acustica mandando in visibilio il pubblico – quest’ultima tra l’altro è stata felicemente ripescata e inclusa nella scaletta al posto di Wish You Were Here proprio nella data di Padova del giorno precedente. Il maxischermo sopra il palco aiuta ad immergerci nell’atmosfera dei pezzi con sezioni dei suoi vecchi videoclip che appaiono di tanto in tanto per riportarci indietro nel tempo, mentre altri grandi classici come Complicated, la strappalacrime When Your Gone e l’immancabile e frizzante Girlfriend fanno esplodere il palazzetto che canta ogni singola nota. La band si concede alcuni interludi strumentali in mezzo ad alcuni pezzi riproponendo sotto questa chiave alcuni brani esclusi dalla scaletta, come la delicata Hush Hush ripresentata in chiave totalmente diversa. Risulta chiaro quindi che questo è un concerto improntato e con un attitudine molto più rock che pop, benché ci siano diversi pezzi in scaletta che di certo virano più sulla chiave melodica e la ballad e meno sull’impatto. Avril si diletta nel suonare la batteria nella title-track del suo ultimo lavoro Love Sux, mentre risulta azzeccatissima la cover di All The Small Things dei Blink-182, dove è la stessa regina della serata ad invitare sul palco entrambi i gruppi di supporto per accompagnarla in uno dei suoi brani preferiti della sua band preferita di sempre, e d’altronde, la stima e l’ammirazione è nota data la presenza di Travis Barker alla batteria in tutto il suo ultimo lavoro (peccato non l’abbia accompagnata in tour, aggiungo io) e di Mark Hoppus in veste di guest nel brano All I Wanted che purtroppo in questa data non era in scaletta. Love It When You Hate Me e la celebre Sk8er Boi concludono la prima parte del concerto tra un fiume di coriandoli, mentre l’encore si apre con l’intima Head Above Water, pezzo che per quanto mi riguarda ho sempre trovato un pò sottotono ma che risulta essere molto speciale per l’artista canadese in quanto riflette sulla sua battaglia contro la malattia di Lyme di qualche anno prima ed è quindi inevitabile che l’abbia voluta portare anche dal vivo. Avalanche è un’altro pezzo melodico con un bel crescendo accompagnato da un suggestivo videoclip con montagne e neve, anche se il pezzo che tutti aspettavano era la conclusiva I’m With You che chiude il concerto con uno dei brani più belli ed iconici dell’intera carriera di Avril.
Stasera molti di noi sono tornati adolescenti e quindi un doveroso ringraziamento va all’artista che ci ha permesso di intraprendere questo viaggio entusiasmante ma anche un pochino nostalgico attraverso canzoni che rimarranno per sempre delle pietre miliari del panorama musicale dei primi anni duemila. In ogni caso una serata memorabile in termine di pubblico, presenze e spettacolo ed un ritorno trionfante per Avril Lavigne in Italia.
Setlist:
1. Bite Me
2. What The Hell
3. Here’s To Never Growing Up
4. Complicated
5. When You’re Gone
6. Nobody’s Home
7. My Happy Ending
8. I’m A Mess
9. All The Small Things
10. Love Sux
11. Girlfriend
12. Love It When You Hate Me
13. Sk8er Boi
Encore:
14. Head Above Water
15. Avalanche
16. I’m With You
