“L’idea di scrivere In the End è nata dalla passione per i Linkin Park e in particolare per Chester Bennington. Dopo la sua prematura morte ho sentito la necessità di mettere nero su bianco le mie emozioni e impressioni”. Comincia così la nostra chiacchierata con Rosanna Costantino, autrice di In the End: una biografia non ufficiale di Chester Bennington. Edito da PubMe, il volume (363 pagine, 17 euro) è un intenso viaggio nella vita dell’indimenticato frontman dei Linkin Park, scomparso il 20 luglio 2017 e nominato tra i “100 migliori cantanti metal di sempre” dalla rivista Hit Parader.
“Ho sempre pensato che la sua storia fosse molto interessante e piuttosto importante da raccontare – continua l’autrice – poiché offre molti spunti di riflessione che invitano a riflettere”. Quindi precisa: “Chester ha lottato per far emergere il suo talento, realizzando il suo sogno di fare musica e diventare una rockstar. Nonostante tutte le difficoltà, è sempre riuscito a dare agli altri la migliore versione di se stesso e a rialzarsi. Purtroppo l’epilogo non è stato quello che tutti ci aspettavamo”. Chester Bennington se n’è andato all’età di 41 anni, trovato morto nella sua casa di Los Angeles.
È spontaneo chiedere a Costantino – laureata in Lettere moderne, è giornalista pubblicista – che cosa rappresenta per lei ancora oggi. “Penso a lui di continuo e quello che provo è sempre una sorta di meraviglia rispetto a tutto ciò che ci ha lasciato: dai suoi testi alla sua voce angelica e potente, ai tanti messaggi di compassione ed empatia, alle risate sciocche e genuine”, replica l’autrice, che lo ricorda come “un artista versatile, umile, dedito all’arte, generoso con i colleghi. Era un essere umano davvero speciale. Non meritava di soffrire così e soprattutto di prendere l’ultima, tragica e irreversibile decisone della sua vita”.
Sfogliando le pagine di In the End, una biografia non ufficiale è impossibile non rendersi conto di come la profondità artistica di Bennington abbia alimentato – e continui a farlo – un essenziale e inesauribile conforto. Brani come Numb, One Step Closer, Somewhere I Belong, Shadow of the Day, One More Light (quest’ultimo considerato il suo testamento ai fan di tutto il mondo, quasi uno struggente saluto a ciascuno di loro), finanche alla canzone che dà il titolo alla biografia (e si potrebbe continuare all’infinito) non solo continuano ad essere ascoltati dagli appassionati della band, ma avvicinano anche nuove leve al gruppo nato a Los Angeles nel 1996.
E nel volume In the End – pubblicato anche in inglese, a breve uscirà un’edizione in portoghese per il mercato brasiliano (editore Estética Torta) e sono in agenda edizioni in francese e altre lingue – c’è tutto questo e tanto altro, considerando il tipo di impegno che ha richiesto la sua redazione. A questo proposito, Costantino spiega: “Ho impiegato circa 9 mesi per la prima stesura. La limatura e il lavoro sulle note ha richiesto altro tempo, volevo che tutto fosse documentato adeguatamente e che rispecchiasse la mole di fonti consultate. La ricerca di piccoli e grandi particolari è stata la mia parte preferita: mi si aprivano mille cassetti e scoprivo sempre nuove curiosità. Da fan, prima che da autrice, è stato un viaggio elettrizzante, stimolante e indimenticabile”.
E non sono mancati i momenti critici. “Tutt’altro – incalza –, soprattutto dal punto di vista emotivo: è stato doloroso ripercorrere i tanti passaggi delicati della vita di Chester mediante le interviste in cui racconta apertamente quanto abbia sofferto a causa degli abusi subiti da bambino, dei rapporti malsani e delle dipendenze da sostanze”.
Ma è proprio grazie a questo volume che l’autrice è riuscita a stringere dei legami forti ed empatici con i suoi lettori (“mi scrivono che hanno scoperto aneddoti inediti e che ho reso fiero e felice il nostro idolo, queste sono le cose che mi danno più soddisfazione”), convinti come lei dell’unicità di Chester di “trasformare il dolore in catarsi, di cantare i problemi in cui ognuno può riconoscersi, di ammaliare con la dolcezza della sua voce e di impressionare e commuovere con le sue urla”. Una biografia non ufficiale, In the End, che è stata pensata, scritta e pubblicata con amore e passione. “È il mio tributo a Bennington”, conclude Costantino.
