Correva l’anno 2008 quando Maynard James Keenan dichiarò l’intenzione da parte della band di lavorare a un nuovo album, e da quel giorno c’è stato un susseguirsi di notizie di album in uscita smentite dai Tool stessi, immagini della band in studio reportage di altri artisti che dichiaravano di aver ascoltato le canzoni in anteprima per la felicità dei fans che ogni anno hanno aspettato pazientemente l’uscita del nuovo disco, 11 anni dopo in seguito ad un video di Adam Jones su Instagram mentre suonava un nuovo riff e all’introduzione di nuove canzoni durante il tour estivo erano la prova che l’attesa era finita e oggi 30 Agosto 2019 il mondo finalmente ha visto pubblicato l’atteso Fear Inoculum.
L’album si apre con la titletrack non che primo singolo dell’album, una buona presentazione per il disco dove si possono sentire le caratteristiche tipiche dei Tool e sicuramente un’ottima fusione delle sonorità degli album precedenti con un maggiore utilizzo dei sintetizzatori per la prima volta utilizzati anche come strumento solista come si può sentire in Pneuma.
Particolarità dei Tool che si presenta anche in Fear Inoculum è sicuramente la presenza di piccoli brani strumentali che fungono da atmosfera o introduzione alla traccia successiva (molti esclusivi dell’edizione digitale) dove i Tool provano a sperimentare con l’uso di synth e come nella traccia Chocolate Chip Trip dove Danny Carrey si lascia in un assolo di batteria dimostrando ancora una volta di essere uno dei migliori in circolazione.
Tra i brani degni di nota è giusto parlare anche di Invincible e Descending, brani a dir poco spaziali in puro stile Tool che con un ascolto isolato e senza distrazioni è facile farsi trasportare grazie all’evoluzione e alle sonorità delle tracce stesse e il brano conclusivo 7empest, forse uno dei brani migliori della storia della band di Los Angeles grazie a i suoi riff aggressivi e dalle ritmiche complesse unite alla voce di Maynard che si amalgama perfettamente con il resto della band.

In conclusione Fear Inoculum è sicuramente un ottimo album da parte della band con le sonorità che ci si aspettava – i riff aggressivi e melodici di Adam Jones, il basso dal sound unico di Justin Chancellor, la batteria matematica di Danny Carrey e le linee vocali di Maynard d’effetto che solo la voce del cantante di Ravenna (Ohio) può offrire – ma che magari lascia un leggero amaro in bocca per la mancanza di brani d’effetto come furono Parabola e Vicarious. Forse sarà l’attesa di 11 anni per questo album che ci faceva sperare in un “The Dark Side of The Moon” dei giorni nostri, ma sicuramente non lascerà insoddisfatti i fans e chissà magari con il passare del tempo si inizierà ad apprezzare il disco per quello che offre.
Quindi non vi posso che consigliare di isolarvi dal mondo che vi circonda e lasciarsi immergere in quello che è Fear Inoculum.
Tracklist:
1. Fear Inoculum
2. Pneuma
3. Litanie Contre la Peur (Edizione Digitale)
4. Invincible
5. Legion Inoculant (Edizione Digitale)
6. Descending
7. Culling Voice
8. Chocolate Chip Trip
9. 7empest
10. Mockingbeat (Edizione Digitale)
Line-Up:
Maynard James Keenan (Voce)
Adam Jones (Chitarra)
Justin Chancellor (Basso)
Danny Carey (Batteria, Sintetizzatori)
Anno: 2019
Etichetta: Tool Dissectional / RCA
Voto: 8/10