Xandria – The Wonders Still Awaiting

Gli Xandria tornano sul mercato discografico dopo una lunga pausa che durava dal 2017. Nel frattempo la symphonic metal band tedesca ha completamente rivoluzionato la line-up che a conti fatti da tempo ruotava principalmente attorno al compositore e fondatore Marco Heubaum. La grossa sorpresa a questo giro è stato trovare l’ennesima nuova presenza femminile dietro al microfono dopo che in meno di una decina di anni la band è passata dalla talentuosa Manuela Kraller, all’altrettanto brava Dianne van Giersbergen, all’attuale Ambre Vourvahis, probabilmente la più versatile tra le cantanti citate come vedremo poi in sede di analisi del platter, portando il sound degli Xandria in direzioni leggermente nuove rispetto al passato ma allo stesso tempo mantenendo quel trademark “symphonic metal sound” per cui la band è sempre stata conosciuta.

La formazione tedesca per questo nuovo lavoro non ha badato a spese coinvolgendo nelle registrazioni un coro di quaranta elementi, strumenti celtici, guest di spessore come il violoncellista dei Subway To Sally, Ally Storch, e il leggendario vocalist dei Primal Fear, Ralph Scheepers, e soprattutto proponendo un sound ricco e bombastico, in cui non manca tuttavia l’elemento granitico delle chitarre e delle harsh vocals offerte dalla stessa vocalist Ambre. Proprio lei, come accennato prima, porta la band in nuove direzioni sonore grazie al suo approccio più “pop” rispetto alla classicamente impostata Manuela Kraller per fare un esempio, regalando agli Xandria quella vena più catchy che li avvicina a tratti maggiormente ad un sound più diretto di band come i Beyond The Black, aggiungendo comunque quel tocco più lirico, o viceversa, uno scream diretto e ruvido a seconda della proposta musicale. Il primo brano in scaletta Two Worlds è una mini-suite di sette minuti che mette nero su bianco quello che è il sound della band tedesca – parliamo di un viaggio attraverso cori epici e dal sapore gotico, sfuriate power, orchestrazioni pompose e poderose, riff granitici e ritornelli catchy. Non mancano neppure le parti in growl e gli stacchi sinfonici con tanto di vocalizzi della talentuosa Ambre. Debbiamo dire un inizio promettente, con tanta, tantissima carne al fuoco, forse troppa a dire il vero, anche volendo parlare del disco nella sua totalità. L’album presenta infatti davvero tante sfaccettature diverse per una durata che va oltre i settanta minuti di musica e che mostra una formazione con una gran voglia di dimostrare di essere ancora in un ottimo stato a livello prettamente compositivo, offrendo all’ascoltatore una grande varietà di idee e di sonorità. Partiamo da ballad delicate quali Your Stories I’ll Remember che vede la voce di Ambre appoggiarsi principalmente su un pianoforte e delle orchestrazioni che crescono di intensità e che accompagnano un ritornello dolcissimo e coinvolgente, oppure degli assalti power metal di Illusion Is My Name, oppure ancora, l’oscura, gotica ma allo stesso tempo epica The Maiden And The Child che riporta gli Xandria indietro ad un album quale Neverworld’s End con tutta la sua maestosa drammaticità. Se dovessimo scegliere però un particolare elemento che ci ha fatto davvero apprezzare questo disco è la sua abilità nel riuscire a contrapporre momenti pesanti e oscuri, con tanto di growling vocals ruggenti, ad altri estremamente melodici ed in linea con quanto proposto dal genere symphonic metal che per quanto ci riguarda troppo spesso scade nello “zuccheroso” e nell’ “iper-melodico”, ma che in questo particolare caso riesce davvero a farci viaggiare attraverso una miriadi di sensazioni e sonorità diverse. Merito certamente anche di Ambre che riesce ad eccellere in tante soluzioni diverse, dal growl, ai vocalizzi, fino ad arrivare a quelle linee vocali più pop, catchy e immediate che sono il primo elemento che si stampano in testa in una prima e fugace fruizione del disco. L’album gioca, appunto, anche su questi momenti molto accessibili come nel singolo Ghosts, che benché rappresenti solo un lato della proposta musicale della band risulta comunque essere uno dei pezzi migliori del lotto grazie ad un ritornello davvero irresistibile! L’album introduce ulteriori nuovi elementi con l’elettronica minimale dell’intro di Scars, per un mid-tempo dall’atmosfera seriosa e a tratti malinconica, mentre You Will Never Be Our God vede Ambre duettare niente meno che con il vocalist dei Primal Fear, Ralf Scheepers, per un pezzo dal chorus “anthemico” che si sposa benissimo con il testo impegnato del brano e che nella seconda parte si avvicina come sonorità a una sorta di Arch Enemy in salsa sinfonica. Altro elemento di rilievo nei brani è la presenza di una componente strumentale solista offerta dalla chitarra elettrica del mastermind della band che ci offre degli assoli mai iper-tecnici e velocissimi ma piuttosto anche qui, pregni di melodia e feeling. Il platter si conclude in pieno stile Xandria con una composizione lunga e articolata che eccede i nove minuti con tanto di intro dal sapore mediorientale e alcuni testi scritti in greco da parte della vocalist, per un brano che forse non sarà tra le cose più ispirate del lavoro ma conclude in maniera quantomeno interessante questo lungo viaggio offertoci dalla band.

In conclusione questo nuovo lavoro degli Xandria ci ha stupito positivamente nel suo saper essere stilisticamente variegato pur rimanendo nei canoni del symphonic metal. The Wonders Still Awaiting è un lavoro che sa essere soffice e delicato in alcuni momenti, epico e bombastico in altri, aggressivo ma allo stesso tempo catchy in altri ancora… Il merito di tutto questo va in parte alla nuova e bravissima vocalist Ambre Vourvahis che si è integrata perfettamente nella band, portando dei nuovi aspetti (come le numerose sezioni in growl presenti nel lavoro) ad arricchire un sound che non è mai stato così pregno di elementi in casa della symphonic metal band tedesca. Tutto ciò non va troppo a discapito della qualità complessiva, riuscendo il suddetto platter a mantenere un buon songwriting per la maggior parte degli oltre settanta minuti di musica offerti. C’è anche da dire che se un tempo questa band era a livello di sound troppo simile ai mostri sacri della scena per eccellenza, ossia i finlandesi Nightwish (specialmente per quanto riguardava un disco come Neverworld’s End o il successivo Sacrificium ), mancando a nostro avviso quindi di una certa personalità nella loro proposta, a questo giro gli Xandria si sono ritagliati uno spazio dove la loro musica è sì più immediata, ma allo stesso tempo anche più ricca e ambiziosa rispetto al recente passato. Sicuramente un lavoro che piacerà ai fan della band e che consigliamo anche a tutti gli appassionati del genere, che tra le uscite nuove di zecca di band quali Beyond The Black, Delain e Xandria, dovrebbero avere la pancia piuttosto piena in questo inizio di nuovo anno!

Tracklist:
1. Two Worlds
2. Reborn
3. You Will Never Be Our God
4. The Wonders Still Awaiting
5. Ghosts
6. Your Stories I’ll Remember
7. My Curse Is My Redemption
8. Illusion Is Their Name
9. Paradise
10. Mirror Of Time
11. Scars
12. The Maiden And The Child
13. Astèria

Line-up:
Ambre Vourvahis – Voce
Marco Heubaum – Chitarra, Tastiere
Rob Klawonn – Chitarra
Tim Schwarz – Basso
Dimitros Gatsios – Batteria

Anno: 2023
Etichetta: Napalm Records
Voto: 7.5/10

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