Sfregio – Malmignotta

Anno: 2024
Etichetta: Nadir Music
Voto: 7.5/10

Classificazione: 3.5 su 5.

I liguri Sfregio possono già vantare una carriera che si avvia verso i venti anni di attività e con un buon numero di album pubblicati, di cui questo Malmignotta rappresenta il nuovo capitolo. Carriera votata al metal più verace, un po’ ibridato col punk, l’hard rock e il thrash, per un mix di sicuro impatto. E in tutto questo, che ruolo hanno i testi? Beh, diremmo primario, al pari se non più importanti della musica! Loro sono la versione più probabile di Elio E Le Storie Tese in versione metal. Il loro sarcasmo pungente che va a volte a sconfinare nel nichilismo mette a dura prova l’ascoltatore bacchettone, nel senso che egli si troverà nel difficile ruolo di scegliere se badare più alla musica o ai testi.

In realtà la band sa suonare, eccome, ma non si può non rimanere colpiti positivamente e farsi grasse risate di fronte ai loro pezzi, uno più spassoso dell’altro. Ciabatte e Spazzolino è la sintesi dell’uomo tenuto prigioniero di una vita dominata da doveri coniugali e casalinghi che evidentemente pesano come macigni, come anche Non Rompere I Coglioni che fa una critica alla critica musicale, in un certo senso, dalle sonorità quasi sleaze/hard rock. La thrash song Cinesi è davvero al limite della denuncia, ma in realtà dice cose perlopiù vere, ma con la giusta dose di ironia. E così via, i pezzi hanno tutti un argomento principe che fa ridere e allo stesso tempo ragionare su tanti status symbol e/o situazioni che bene o male ci riguardano tutti.

A suon di thrash ‘n’ roll, i Nostri ci spiattellano in faccia nove canzoni irresistibili, tra cui vale la pena ancora menzionare la punkeggiante Plastica, ma ogni canzone ha qualcosa di buono al suo interno, e la band riesce ad essere credibile perchè è competente sia sul lato musicale che su quello lirico. Molti troveranno forse da ridire circa la poca diplomazia della band, ma una volta si rideva di gusto su queste tematiche, oggi invece siamo tutti seri davanti ad uno schermo. E forse è proprio questo che fa rabbia agli Sfregio (tra le tante altre cose…), e quindi ci schiaffeggiano per circa quaranta minuti di potenza sonora e… soprattutto lirica. Album davvero valido, divertente, ben suonato, e che non ha paura di osare. Complimenti, Sfregio!

Tracklist:
01. Ciabatte e spazzolino
02. Vico dei Cartai
03. Psycho Figa
04. Plastica
05. Cinesate
06. Cinesi
07. Giocatori di Tennent’s
08. Bio
09. Non rompere i coglioni

Line-up:
Il Grinder – Bass, Vocals (backing)
Ylme – Drums
Doc – Guitars
Dirty Seth – Vocals (lead), Guitars

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