
Anno: 2023
Etichetta: Scarlet Records
Voto: 7/10
Quarto tassello discografico per gli Italianissimi Frozen Crown che album dopo album in questi ultimi anni si sono rivelati una vera sorpresa all’interno della scena power metal nostrana e non solo. Il platter in questione è il secondo dopo che la band aveva annunciato il cambio di formazione all’inizio del 2021 con l’ingresso di Fabiola “Sheena” Bellomo alla chitarra, Francesco Zof al basso e Niso Tomasini alla batteria, regalandoci sempre quello stesso anno, l’album più eterogeneo e vario mai scritto dalla band a nostro parere, ossia Winterbane.
A questo giro la band di Federico Mondelli & Co. hanno partorito un disco meno vario del precedente e più incentrato sul canonico power-speed metal di matrice europea. Via quindi le sezioni melodic death metal che avevano contraddistinto alcuni dei brani dei loro primi tre album, via anche i blast-beat e il growl lasciando spazio a dieci canzoni che sono a conti fatti dieci assalti power metal in tutto e per tutto. Non mancano comunque delle variazioni nei brani come il bello stacco acustico nella title-track e nel secondo brano Fire In The Sky, le parti vocali in pulito di Federico che affiancano quelle di Giada “Jade” Etro sempre nel secondo pezzo dell’album o anche in In This Moment, oppure la rocciosissima Black Heart uno dei pezzi più particolari mai partoriti dalla band italiana. C’è da dire però, come accennato prima, rispetto al precedente disco Winterbane – dove avevamo una selezione di brani che pescavano da matrici musicali molto variegate come il power-speed metal di Far Beyond, l’heavy metal roccioso di Embrace The Night, il brano folk-inspired The Water Dancer, un pezzo dalle tendenze più “pop” come Angels In Disguise, senza contare le composizioni più lunghe ed epiche con tanto di sezioni in growl e blast-beat come Crown Eternal e Blood on The Snow – questo album appare nettamente più omogeneo e meno avventuroso. Non che questo tolga qualcosa alla qualità delle canzoni che sono comunque buone, sorrette come al solito dalla bellissima voce di Jade che trova anche a questo giro delle accattivanti melodie vocali facendo perdere l’ascoltatore in una mondo fantasy ed epico. In ogni caso su una cosa non c’è dubbio, questa band è sempre stata fondata sul suono delle chitarre che hanno sempre il primo posto sul resto. Il gruppo riesce a suonare epico è vero, ma senza mai utilizzare orchestrazioni troppo abbondanti (e questa cosa è vera principalmente in questo disco), ma piuttosto affidandosi alla bravura dei due chitarristi che macinano riff su riff senza perdere per strada il gusto di un bell’assolo di chitarra di tanto in tanto. Insomma le chitarre assieme alla voce di Jade hanno sempre un ruolo da protagonista e non che la sezione ritmica non sia assolutamente valida, anzi fa più che il suo dovere nel sorreggere le strutture musicali del gruppo, ma come detto le chitarre rappresentano senz’altro, probabilmente, il primo elemento a cui presterà attenzione un ascoltatore della band avvicinandosi alla musica dei Frozen Crown. Parlando di altri pezzi assolutamente meritevoli di nota non possiamo non menzionare Victorious che con la sua lunga intro acustica e dal sapore folk ci introduce in un brano furioso e velocissimo, forse uno dei più intensi mai scritti dalla band, e nonostante qualche imperfezione d’inglese nel testo del brano ( l’uso continuo di “remind” al posto della forma corretta, nel caso specifico della frase che sarebbe “remember” o “recall”), il brano risulta essere davvero poderoso e trascinante grazie soprattutto ad un ottimo guitar- work da parte dei due chitarristi. Un altro brano molto interessante è la granitica Legions che da una spinta più heavy e meno power alla musica del gruppo risultando più rocciosa e battagliera anche grazie all’ottima interpretazione vocale di Jade. Until The End è un altro ottimo pezzo che parte dolce e delicato per poi sfociare nell’ennesimo inno power metal con tanto di ritornello che pur risultando un pelo banale ti si stampa immediatamente in testa. Il disco per quanto ci riguarda ha il difetto di calare leggermente sul finale con dei pezzi sicuramente meno interessanti di quelli dei primi tre/quarti del lavoro e chiudendo con Far Away, che vorrebbe essere la mini-suite epica dell’album ma che secondo noi manca di quel mordente che aveva per esempio una Blood On The Snow dal precedente platter.

In conclusione con questo nuovo disco in studio dal titolo Call Of The North i Frozen Crown si concentrano nel regalarci altri dieci pezzi che condensano l’essenza di questa band in una proposta che si avvicina ancora maggiormente al power-speed puro rispetto a quanto fatto nei precedenti dischi, evitando di addentrarsi almeno per questa volta nei territori melodic death metal e di matrice più estrema che la band ha spesso intrapreso nei loro precedenti dischi. Questo senza dubbio potrà piacere a chi non ha mai sopportato troppo le voci in growl e i blast-beast, ma per quanto ci riguarda i vecchi dischi, specialmente se parliamo di Winterbane, offrivano una componente sonora più avventurosa e in qualche modo più stimolante anche per questi motivi. L’album nonostante questo rimane comunque validissimo e interessante con un ottimo guitar-work, un fantastico cantato, e in generale dei bei brani, con alcuni di questi che potranno senz’altro affiancarsi alle migliori composizioni della band senza sfigurare. Se avete amato i Frozen Crown fino a questo punto sono quindi certo che apprezzerete questo nuovo album per una band che mi sento di consigliare caldamente a tutti i fan del power metal.
Tracklist:
1. Call Of The North
2. Fire In The Sky
3. Black Heart
4. Victorious
5. In A Moment
6. Legion
7. Until The End
8. Now Or Never
9. One For All
10. Far Away
Line-up:
Giada “Jade” Etro – Voce
Federico Mondelli- Chitarra
Fabiola Bellomo – Chitarra
Francesco Zof – Basso
Niso Tomasini- Batteria