Alestorm – Seventh Rum Of A Seventh Rum

I pioneri del Pirate Metal, Alestorm, freschi di rinnovo con la Napalm Records, tornano con il nuovo album Seventh Rum Of A Seventh Rum.

L’album parte con il primo singolo estratto Magellan’s Expidition, un brano che richiama le sonorità dei primi lavori della band scozzese, veloce ed oscuro, per passare a The Battle Of Cape Fear River, canzone che racconta le gesta di Barbanera mantenendo il classico sound alla Alestorm, più allegro cacthy e volgare. Parlando di volgarità, nell’album troviamo anche quella che la band dichiara la loro canzone più scurrile, Cannonball, dove viene menzionata una maledizione che spinge le persone a lesionarsi i propri genitali nei modi peggiori.

Andando avanti si arriva alla “hit estiva” P.A.R.T.Y., canzone che si distacca dai ritmi Power Metal dei brani precedenti per avviciarsi a sonorità che uniscono le classiche canzoni latine che passano d’estate a dei moods simili a molti tormentoni Euro-pop fine anni 90, ma mantenendo le sonorità folk e piratesche. Sonorità che vengono quasi a mancare in Under A Blackened Banners, canzone che più di un brano degli Alestorm ricorda più uno del side-project di Bowes, Gloryhammer.

Sorpresa dell’album è Magyarország, brano che forse ha un sapore più di novità rispetto ai brani precedenti dove è interessante anche l’utilizzo della lingua Ungherese per il ritornello della canzone (forse con una mano del chitarrista Mate Bodor). A fine dell’album poi troviamo Return To Tortuga che non è altro che Tortuga, canzone che abbiamo già avuto modo di sentire nel precedente Curse Of The Crystal Cocunat, solo con sonorità più Power Metal rispetto all’originale, per poi arrivare alla ballad conclusiva Wooden Leg (Part. III), terza canzone sul tema, stavolta sonorità più da power ballad con un richiamo al ritornello della seconda parte con le strofe cantate in Spagnolo e Giapponese.

Seventh Rum Of A Seventh Rum è un album che fa riflettere; da un lato si apprezza il lavoro compositivo del complesso Scozzese, ma sotto un’altra luce, magari ascoltando soprattutto per intero la prima volta, ha quella atmosfera di già sentito, come se arrivati al settimo album gli Alestorm abbiano finito le idee, e ritrovarsi nel disco una versione riarrangiata di un vecchio brano della band e una terza parte di una canzone che ti fa sorgere il dubbio se era necessaria non aiuta. Ma dando ascolto al lavoro è impossibile buttarlo via per il semplice fatto che, nonostante siano le stesse idee, va riconosciuto che anche stavolta Bowes e soci hanno offerto un ennesimo ottimo album. Per chi ama l’ironia e il sound degli Alestorm non ne rimarrà deluso.

Tracklist:
1. Magellan’s Expedition
2. The Battle of Cape Fear River
3. Cannonball
4. P.A.R.T.Y.
5. Under Blackened Banners
6. Magyarország
7. Seventh Rum of a Seventh Rum
8. Bite the Hook Hand that Feeds
9. Return to Tortuga
10. Come to Brazil
11. Wooden Leg (Part III)

Line-Up:
Christopher Bowes – Voce, Keytar
Gareth Murdock – Basso
Mate Bodor – Chitarra
Peter Alcorn – Batteria
Elliot Vernon – Tastiere, Voce

Anno: 2022
Etichetta: Napalm Records
Voto: 7/10

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