In una recente intervista a Audio Ink Radio, Sean Dowdell, batterista dei Grey Daze, ha voluto ricordare gli ultimi giorni che si è sentito con Chester Bennington prima del suo suicidio.
“Negli ultimi anni, Chester stava lottando su molte cose. Ma nelle settimane prima dell’accaduto, immagino sia il modo migliore per dirlo, non mi sono accorto di nulla. Ho parlato con lui 2 giorni prima dell’accaduto ed era al settimo cielo. Era eccitato che stavamo iniziando a provare. Era felice per molte cose… ma non ho percepito nulla.
8 o 9 mesi prima mia moglie aveva percepito qualcosa, mi disse: ‘Chester non sta bene, qualcosa non va, vedo qualcosa nel suo sguardo’. Io non le ho creduto, ma poi quello che è successo è successo. È facile guardare indietro e dire, ‘Oh, sì, lei l’ha visto’. Ma non sai mai veramente cosa sta succedendo nella mente di qualcuno.
Se Chester avesse pensato razionalmente, non credo che avrebbe fatto quello che ha fatto. Penso solo che sia quello che fa la depressione. Rimuove i processi di pensiero razionale dal momento in cui prendi quella scelta, e a volte c’è qualcuno lì che ti aiuta a dissuaderti, o a distrarti da esso, ma per come è successo, non è successo.”