Oggi abbiamo il piacere e l’onore di intervistare Ghigo Renzulli, storico chitarrista e fondatore dei Litfiba. Innanzitutto grazie per questa occasione, non tutti gli artisti del tuo calibro si concedono in modo “diretto” ai loro fans per interviste, ma spesso bisogna rivolgersi prima ad agenzie e uffici stampa. Partiamo con una prima domanda un po’ generica. Come vedi in questo momento la situazione musicale nel nostro paese? Tutti questi talent show stanno rovinando la scena musicale?
Ciao a tutti…ogni tanto faccio qualche intervista personale, ma solo in rete in blog specializzati…penso che la scena musicale abbia, al giorno d’oggi, dei grossissimi problemi e che i talent siano la risposta a questa crisi…non si vendono più dischi e le case discografiche non hanno più i soldi da investire in promozione…Con i talent la promozione e’ gratis, la fa il programma.
Molte persone dicono che il vero Rock è morto col finire degli anni 70 o negli anni 90 con lo scioglimento di gruppi come i Nirvana, per te è cosi o è ancora vivo?
Ahahahaha… conservo ancora un vecchio giornale musicale, “Ciao 2001”, degli anni settanta, dove a caratteri cubitali, in copertina, c’e’ scritto: “IL ROCK E’ MORTO !!!” il rock non e’ morto, e’ soltanto meno presente nelle classifiche musicali di questo periodo…sono solo i corsi e i ricorsi della vita… prima o poi cambierà di nuovo…
In Italia a differenza di altri paesi non ci sono molti grandi nomi che suonano del vero Rock e molti artisti vengono appunto criticati. Cosa deve avere una band per essere definita un vero gruppo rock come il vostro?
Ho sempre pensato che Rock sia uno stile di vita e un modo di essere piuttosto che un genere musicale…l’Italia e’ un paese molto particolare e molto poco rock (e’ anche il suo bello) … e’ soprattutto questa la ragione per cui ci sono poche realtà rock in Italia. Conoscevo un ragazzo che usciva vestito e bardato da far paura, con gli amici era un gran tosto e si atteggiava da vero rocker.. poi tornava a casa e chiedeva alla mamma: “ Ciao mamma… sono pronti i tortellini?” Mi raccontava invece Tim Palmer (uno dei migliori missatori/producer mondiali) che quando usciva la notte dallo studio di registrazione a Los Angeles, una volta su due si trovava un coltello puntato alla gola e gli toccava svuotare il portafogli, dove chiaramente teneva sempre ben poco… realta’ sociali molto differenti.
Cosa pensi di gruppi come i Rolling Stones che dopo 50 anni continuano imperterriti a suonare a differenza di altri che si sono sciolti per delle loro scelte…?
Ammiro i Rolling Stones, anche se non sono mai stato un loro fan sfegatato, sono stati fortunati a non aver avuto grossi dissapori interni…e sono contento che a 75 anni suonino ancora…
La trilogia dei Litfiba è una pietra miliare del Rock italiano. Come vedi l’evoluzione della band da quel periodo?
Ci fu una grossa evoluzione stilistica dettata dal fatto che Antonio e Gianni lasciarono la band e rimanemmo solo Io, Piero e Ringo…Dopo un anno ci lasciò anche Ringo…Chiaro che la musica sia cambiata di conseguenza… Semplicemente Io e Piero facevamo quello che ci veniva naturale…comunque la trilogia El Diablo, Terremoto e Spirito fu una enorme pietra miliare, a livello di pubblico e di vendite, della musica rock
Ora passiamo a te, suoni da una vita nei Litfiba che negli anni ha subito diversi cambiamenti di line up. Hai mai pensato di lasciare la band magari per metterti in proprio?
E’ successo negli anni 00… quando Piero lasciò i Litfiba per fare la sua carriera solista, continuai, essendone il proprietario, con il nome Litfiba a fare la musica che mi piaceva, con dischi tipo Insidia e altri…Stesso effetto mantenendo il nome… oggi penso che, pur mantenendo in vita il progetto Litfiba (Ghigo e Piero), nessuno mi vieta di fare cose direttamente a mio nome.
Come è nata la tua passione per il Rock?
A 14 anni vedendo in televisione la performance dei Vanilla Fudge al festival di Venezia.
Se avessi dei poteri magici quale grande artista faresti resuscitare tra quelli morti prematuramente?
probabilmente Jimy Hendrix… anche se concordo pienamente con Cher quando, facendo una intervista al David Letterman Show, disse che il successo e il mito di Hendrix deriva in gran parte dalla sua morte… Lei era amica di Jimy… in ogni caso Lui era un grande artista, forse un po’ difficile per la massa…
Quanto è importante cercare e trovare un proprio stile per un musicista? E’ qualcosa che si cerca o che viene da se?
Penso che venga interiormente, non lo devi cercare, altrimenti sarai sempre Finto, deve uscire solamente la tua personalità…mi sono reso conto di questo quando hanno cominciato a dirmelo gli altri…ho decine di amplificatori diversi e chitarre di tutti i generi, e tutti dicono che quando prendo in mano la chitarra, indifferentemente dal tipo di ampli e chitarra che uso, il suono e l’espressione che escono fuori sono sempre gli stessi …non mi chiedo perché e per come, ma va bene cosi’…
Oltre alla musica quali sono le tue passioni e i tuoi hobby?
La famiglia e quando posso la pesca in mare. Amo la salsedine sul viso.
Progetti per il futuro?
Sono in composizione nel mio studio, stesso lavoro che faccio da trenta anni…
Ti ringraziamo per il tempo che hai dedicato a risponderci. Continua cosi e salutaci se possibile gli altri membri dei Litfiba. Un saluto da tutto lo staff di Universo Rock & Metal. Rock on!
Di Jared, Pinky, Indie